Riverente inchino
Refosco dal Peduncolo Rosso
Il “Refosco” trova menzione già negli Annali del Comune di Udine nel XIV secolo, e successivamente ne parla anche Lodovico Bertoli ne “Le vigne e il vino di Borgogna in Friuli” nel 1747. Solamente nella seconda metà del 19° secolo il Refosco dal peduncolo rosso emerge dalla numerosa famiglia dei Refoschi, una famiglia di vitigni originari del Friuli.
Profuma di nobiltà
La tua anima generosa.
Fragranze soavi
di fiori e frutta
inondano il cuore
e infondono
ardente vitalità.
Un riverente inchino
per te, che in Friuli,
sei il Re del vino.
- Oscar Della Maestra -
La scheda
Il “Refosco” trova menzione già negli Annali del Comune di Udine nel XIV secolo, e successivamente ne parla anche Lodovico Bertoli ne “Le vigne e il vino di Borgogna in Friuli” nel 1747. Solamente nella seconda metà del 19° secolo il Refosco dal peduncolo rosso emerge dalla numerosa famiglia dei Refoschi, una famiglia di vitigni originari del Friuli. È però il 1877 l’anno in cui il Refosco dal peduncolo rosso viene citato esplicitamente, e viene definito “regina delle uve friulane”, ricordando in particolare quello a peduncolo rosso che presentava grappoli più piccoli, spargoli e di qualità migliore rispetto a quello a peduncolo verde (Terrano). Nel 1923, le ricerche condotte in Friuli dal prof. Dalmasso e dal prof. Cosmo della Stazione Sperimentale per la Viticoltura ed Enologia di Conegliano hanno messo in evidenza le potenzialità qualitative del Refosco dal peduncolo rosso, un vitigno da valorizzare nella viticoltura friulana. Mentre negli anni ’50 viene messo in secondo piano a causa della bassa produttività, vent’anni più tardi viene riproposto fra le varietà ammesse alla coltivazione nelle province di Udine e Pordenone. La fortuna del Refosco dal peduncolo rosso dovrà aspettare però anni più recenti, grazie alla selezione clonale e ai progressi della tecnica viticola che permetteranno di ottimizzare la coltivazione di questa difficile varietà, e all’enologia moderna che faranno emergere le potenzialità qualitative delle uve e dei vini.
Dal punto di vista genetico, questo vitigno condivide un genitore con il Refosco di Faedis, e risulta fratellastro di Marzemino e Terrano (con i quali potrebbe condividere il secondo genitore), e anche di Teroldego e Nebbiolo.
Il vino di Refosco dal peduncolo rosso presenta un colore rubino intenso con riflessi violacei ben distinti. Dal punto di vista sensoriale i vini di questa varietà hanno una grande complessità ed intensità aromatica, caratterizzata prevalentemente da note floreali, di bacche (mora selvatica e lampone), di marasca, di prugna essiccata e di confettura, arricchite con interessanti sfumature di speziato, di erbaceo secco e di vegetale fresco. Al gusto è tendenzialmente acido e sapido, con un tannino leggero e vellutato, che termina in una sensazione leggermente amara. Se da giovane scalpita per la sua acidità, l’affinamento in legno gli conferisce una maggiore complessità gustativa.