Piacevoli armonie

Terrano

(sin. REFOSCO D’ISRIA o REFOSCO DAL PEDUNCOLO VERDE)

Nei documenti più antichi il nome Terrano veniva attribuito alle produzioni locali e quindi solamente in tempi recenti può essere attribuito alla varietà coltivata nelle zone del Carso.

Al primo incontro
sei aspro, rude
e quasi selvaggio.
Poi di colpo
una strana magia ti trasforma
e la natura esplode nel tuo corpo
per gratificare l'animo
con piacevoli armonie
come solo un vecchio amico
è in grado di offrire.

- Oscar Della Maestra -

La scheda

Nei documenti più antichi il nome Terrano veniva attribuito alle produzioni locali e quindi solamente in tempi recenti può essere attribuito alla varietà coltivata nelle zone del Carso. Questa varietà viene citata dal Di Rovasenda nel 1877, ed è presente nell’esposizione dei vini del 1863 di Udine presso lo Stabilimento agro-orticolo dell’Associazione Agraria Friulana con il nome di Refosco d’Istria. Inizialmente si pensava che il Terrano e il Refosco dal Peduncolo Rosso fossero due biotipi della stessa varietà, e infatti nella vicina Slovenia viene chiamato Refošk. Oggi questa varietà viene coltivata unicamente sulle terre rosse del Carso Italiano, Sloveno e nell’Istria croata dove trova la migliore espressione qualitativa. Rispetto al Refosco dal Peduncolo Rosso, varietà con la quale condivide la maggior parte dei descrittori ampelografici, presenta un grappolo di dimensioni maggiori con acini molto più grandi.

Geneticamente condivide un genitore con Il Refosco dal Peduncolo Rosso e con il Marzemino, mentre altre parentele ad oggi non risultano conosciute.

I vini di Terrano presentano un colore molto intenso, con tonalità tra il rosso rubino e il rosso violaceo. Si distingue soprattutto per l’esuberanza della sua acidità, legata ad un elevato contenuto di acido lattico derivante dalla fermentazione malolattica. Al naso emergono le fragranze selvatiche di lampone, amarena, ribes e mora accompagnate da sentori di frutti di bosco; le sensazioni olfattive sono inoltre arricchite da note di chiodi di garofano, bacche di ginepro, noce moscata, rosmarino e rabarbaro. La complessità olfattiva cambia in relazione alla zona di produzione, al periodo di vendemmia e all’enologia applicata dai singoli viticoltori. L’ingresso in bocca mette subito in evidenza uno schiaffo acido che si ammorbidisce velocemente grazie ad un grado alcolico non elevato, un estratto di tutto rispetto, una struttura tannica buona ed un’armonia gustativa che è sostenuta dalla presenza di una buona mineralità.

Dott. Paolo Sivilotti

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Musiche composte ed eseguite da Claudio Filippini - pianoforte
ispirate alle poesie originali di Oscar Della Maestra

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